Maggio 2006_Frammenti

....sarebbe un valido motivo per restare,
comincio a pensare di non essere nata per questi tempi e luoghi che feriscono profondamente e spesso.
Il vento che muove le foglie come una nenia prima di dormire...la luce timida dell'alba che si posa sulle palpebre risvegliando dolcemente al mattino, l'aria fresca da una finestra appena aperta che indurisce la pelle ancora calda del dolce sonno...una cucina dai sapori antichi, semplici e quell'odore di legna arsa dell'inverno passato che non va più via ... posare i piedi nudi sull'erba umida di brina appena fuori l'uscio...senza dover vagare....senza dover capire per forza tutto...senza farsi domande...unica compagna della quotidianeità:
la meraviglia davanti all'immensità del tutto!
L'odore acre della stalla...il fieno con quella fragranza che sembra soffocarti di vita...e se piove poi la meraviglia si raddoppia perchè puoi fiutare nell'aria alberi lontani miglia e miglia...l'umidità della linfa del mondo intero nelle tue narici modeste, che punge e ti ricorda la tua piccola essenza.
Ma ti dice anche quanto tu sia indispensabile in quell'immensa composizione naturale ... non per distruggere, non per modificare, non per giudicare...solo per viverla tutta, sorso dopo sorso gelida e inebriante dalla spaccatura di una roccia...la sorgente del mondo.