Statistiche sito,contatore visite, counter web invisibile Il Blog dei Maghi Scalzi: La Crepa

Friday, March 2, 2007

La Crepa


Da una finestra all'altra due donne, reciproche dirimpettaie stanno li a parlare tra loro, una ha i bigodini in testa, l'altra fuma tenendo in mano il portacenere per non sporcare i panni stesi, tutta una serie di indumenti vari dalle mutandine alle magliette a maniche lunghe tutte a strisce orizzontali, variamente colorate. Giacomino accende il motocarro smarmittato, carico della sua mercanzia parte per il suo lavoro. Piero è ancora li che fissa quella crepa sul muro, qualsiasi suono è un fastidio per le sue orecchie, un fastidio le campane della chiesa, un fastidio la bambina che fuori sul pogioletto strilla in continuazione a momenti frigna, poi ad ogni cosa che si muove dice:- Yaya, lalla, yaya...- per no parlare poi di quel merlo indiano che oltre a dire :-Ciao ciao- imita la bambina sul pogioletto affianco, così il volatile dice : - Yaya- allora la bambina risponde:- Lalla- Nonché il merlo consapevole della propria superiorità linguistica si esibisce sfoderando tutto il suo vocabolario dicendo:- Vaffanculo, sei bello, ricordati la maglietta di lana che ti ci viene il cagotto- via via elencando fino ad imitare perfettamente il suono di una brusca frenata ben guarnita di schianto finale, sentita forse da un telefilm del tenente Colombo. Un cane latra e le due comari si raccontano sconvolgenti fatti di cronaca rosa, nera, non che dell'ultimo giallo prestato a quella coi bigodini da un suo cognato che studia giurisprudenza. Quella crepa sul muro pare proprio uno squarcio di dove escono tutti quei suoni, l'uno dopo l'altro, pare proprio che quei suoni contribuiscano ad allargare anche loro la crepa stessa. Dalla cucina rumori di piatti in lavabo, sua madre è tornata dalla messa e mentre sciaqua riassume non omettendo le proprie considerazioni e valutazioni, le prediche di Don Mario sempre un po' tendenzialmente ubriaco di vin santo. A questo punto un lettore sano di mente si domanderà come andrà a finire questo cacofonico e nauseabondo capitolo della crepa sul soffitto? Ebbene dopo la tempesta viene sempre l'arcobaleno. Piero chiude gli occhi, inspira profondamente ed una voce che in quel momento sta cantando viene riconosciuta come il profumo di un incenso. E' proprio la voce della sua amata che canta: - veleno se mi baci ti do il mio veleno, una rosa scarlatta sul seno e dopo ti amerò...- Riapre gli occhi e quella crepa sul muro gli ricorda la natura, insomma la passerotta della sua bella. -Domattina le dirò che l'amo- pensa tra se e se e poi ancora: - Forse è proprio per me che sta cantando adesso, ora sentiva, percepiva nell'etere la mia melanconia e s'è messa a cantare proprio col preciso scopo, forse anche inconscio di recarmi conforto.- Luisella a dir la verità non era proprio quello che si definisce un ugola d'oro, anzi ad essere obbiettivi di tutti i suoni fastidiosi che da quella crepa potessero uscire il canto di Luisella superava in antisonanza addirittura l'imitazione della frenata del merlo indiano; ma a quanto pare l'amore oltre che ad essere cieco è pure sordo. Tuttavia voglio essere generoso, quindi permetto al lettore più romantico di immaginarsi il canto di Luisella come più lo desidera così da poter concludere in bellezza questo capitolo.

2 Comments:

Blogger Oscar Ferrari said...

Scusa, ma che rumore fa un merlo indiano quando frena? Posso postare qui anche articoli dal mio blog, o devono essere inediti?

Mar 2, 2007, 10:02:00 AM  
Blogger hic said...

puoi fare quello che vuoi Oscar...

qui non da problemi il copia incolla come sul guestbook...

ma tu scrivi prima su word e poi fai copia-incolla sul guestbook?

Mar 2, 2007, 10:35:00 AM  

Post a Comment

Subscribe to Post Comments [Atom]

<< Home