Statistiche sito,contatore visite, counter web invisibile Il Blog dei Maghi Scalzi: Sotto le stelle del jazz...

Saturday, March 3, 2007

Sotto le stelle del jazz...




Sotto le stelle del jazz
un uomo-scimmia cammina,
o forse balla, chissà
du-dad-du-dad


Duemila enigmi nel jazz
ah, non si capisce il motivo…
nel tempo fatto di attimi
e settimane enigmistiche…


Sotto la luna del jazz…


3 Marzo 2007

Oggi si potrebbe scrivere la storia di un eclissi tanto più che stanotte ce ne sarà una totale...di luna.
Cosa dovrei fare adesso?...nella mia mente a dispetto dei giudizi dati su altri si rincorrono frasi, scritte milioni di volte, dette milioni di volte, come un vecchio carosello pubblicitario...Paulista il caffè che ti conquista! Già...
Vorrei uscire, ma non so...forse dovrei, lasciare tutto com'è e uscire fuori a cercare, di me qualche pezzo spiaccicato su un marciapiede, o su uno sguardo anonimo di un manifesto...prendere fiato, respirare la natura anche se oggi è una strana giornata, è sabato e non voglio bagni di folla...devo ritrovare me. Mi perdo troppo facilmente nelle vite degli altri che invadono la mia...devo chiudere quella porta.
Vorrei andare in chiesa, è tanto che me lo riprometto, per staccarmi da tutto questo marcio attorno che a dispetto della raccolta differenziata sembra inquinare più di prima, me spirito da sempre libero e prigioniero al tempo stesso.
Mi sento come un pezzo di jazz, ingestibile, a tratti romantico e a tratti convulso nelle sue pulsioni, ma purtroppo a chi è abituato a pezzi di musica pop non puoi far capire il jazz.
E' vero che chi lascia la via vecchia per la nuova sa quello che lascia ma non sa quello che trova.
Nel mio caso mi sono scontrata con la convenzione di oggi: la maschera...quella cosa che si nutre di bugie (ecco non volevo usare questa parola e l'ho fatto) giustificandole con la difesa dal jazz...dico bugie per difendermi dal jazz...ma il jazz è ovunque, anche dove non credi che sia...

L'insegnamento di oggi potrebbe essere:

"Non puoi far capire il jazz a chi ascolta altri tipi di musica da anni, non ne gradirebbe la complessità e la perfezione di esecuzione anche nelle stonature apparenti, ma volute...Dio solo sa quanto sono volute quelle stonature...il jazz è vero, nella sua esecuzione, è improvvisazione, genio, variazione nella ripetizione. Ma non puoi far amare il jazz a chi vive per le canzonette".

Vi sembro superba?
Ebbene si...voglio essere superba, non sono una donna da due parole e un bacino sulla guancia, sono troppo complessa, rinasco ogni volta diversa dalle mie ceneri, come una Fenice, altro che Giuditte, Zebre, delfini e pinguini...forse sono troppo. Si sono troppo...la Mongolia è così lontana, vorrei fosse una meta da poter raggiungere a piedi...

Il mio essere imperfetta per qualcuno è stato dimostrato dalle priorità, dalle esigenze di non ferire altri, e di ferire me, il jazz che è in me senza accorgersene...o volutamente? Se solo la gente almeno per una volta avesse le idee chiare e definitivamente, parlasse chiaro sempre...non ci sarebbero feriti, non ci sarebbero vincitori e vinti...
Non fa niente...il jazz è un'altra cosa, va oltre è qualcosa di più, lo senti a pelle e se quando lo senti dici di amarlo per convenzione è una scelta di comodo, superficiale, di circostanza.
Nel jazz la circostanza un attimo dopo è già un'altra cosa.

Il propietario del JukeBox voleva provare il jazz ma non resiste all'esigenza di ascoltare ogni tanto i Cugini di Campagna, e allora?

"Le donne odiavano il jazz

“non si capisce il motivo”

du-dad-du-dad "

ecco perchè...le canzonette il jazz non possono soffrirlo...ma il jazz devi amarlo per capirlo, e non è difficile, basta essere in grado di cambiare, basta volere vivere ... il jazz non puoi fermarlo, puoi odiarlo si...ma non lo ucciderai.

bah basta con le mie seghe, tanto i miei problemi e i miei dolori, non sono tali "seghe" perchè il linguaggio del jazz è difficile da comprendere...non è come una canzonetta che dice: dammi solo un minuto, un soffio di fiato un attimo ancora...e già, no no.

Mi suono da sola, la mia amica del cuore ha ragione...dobbiamo imparare le regole delle canzonette, sporche vigliacche e false come poche...perchè quelle sono le persone che si fanno amare, le infami...già, il nostro problema è che siamo nate sotto le stelle del jazz...o ci troviamo un uomo che ama il jazz oppure siamo fottute...mis amiga...come trasformi un onesto in disonesto?
Lo affami...imparerà a rubare anche lui, per necessità, almeno tutti sti sensi di colpa e inadeguatezza verranno fuori per un motivo: ci saremo trasformate in belle baldracche da competizione...forse abbiamo un futuro così...tra telefonate fatte di straforo, confessioni e lamentele, ululati alla luna, visite allo zoo e baci rubati nei cinema...avremo un guizzo vitale, trasformate per loro esigenza in donne libere ( così si chiamano oggi) ma alla fine non andrà bene lo stesso, perchè gli mancherà la dolcezza delle carezze...quelle un telefono non può dartele, può darti fantasie...e cambiare la fantasia per il reale, che hai vicino è triste.
Ma d'altra parte ci si accorge di ciò che si aveva sempre quando non lo si ha più...a via di guardare dietro, si continua in questo circolo vizioso...e ciò che abbiamo davanti...entrerà a far parte dell'inventario.
Io no, io se esco esco del tutto, non mi porto strascichi, la testa indietro mi da solo un fastidioso torcicollo...

torno a guradare le stelle del jazz,così pure, deboli e forti al tempo stesso...ma vere.

Mis amiga te quiero mucho...e ti assicuro che in questo caso simo gemelle...

2 Comments:

Blogger Oscar Ferrari said...

This comment has been removed by the author.

Mar 3, 2007, 5:51:00 AM  
Blogger Oscar Ferrari said...

è bello leggere che ogni tanto qualcuno la pensa come te, più o meno
http://oscarferrari.wordpress.com/2007/02/27/basta-col-gess-il-jazz/

Mar 3, 2007, 5:56:00 AM  

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