Statistiche sito,contatore visite, counter web invisibile Il Blog dei Maghi Scalzi: 2/11/07 - 2/18/07

Saturday, February 17, 2007

pizzini d'autore


Poesia per un sabato qualunque...



Gelosia

L'uomo vecchio ha la tetra di giorno, e di notte
ha una donna ch'è sua - ch'era sua fino a ieri.
Gli piaceva scoprirla, come aprire la terra,
e guardarsela a lungo, supina nell'ombra attendendo.
La donna sorrideva occhi chiusi.

L'uomo vecchio stanotte è seduto sul ciglio
del suo campo scoperto, ma non scruta la chiazza
della siepe lontana, non distende la mano
a divellere un'erba. Contempla tra i solchi
un pensiero rovente. La terra rivela
se qualcuno vi ha messo le mani e l'ha infranta:
lo rivela anche al buio. Ma non c'è donna viva
che conservi la traccia della stretta dell'uomo.

L'uomo vecchio si è accorto che la donna sorride
solamente occhi chiusi, attendendo supina,
e comprende improvviso che sul giovane corpo
passa in sogno la stretta di un altro ricordo.
L'uomo vecchio non vede più il campo nell'ombra.
Si è buttato in ginocchio, stringendo la terra
come fosse una donna e sapesse parlare.
Ma la donna distesa nell'ombra, non parla.


Dov'è stesa occhi chiusi la donna non parla
né sorride, stanotte, dalla bocca piegata
alla livida spalla. Rivela sul corpo
finalmente la stretta di un uomo: la sola
che potesse segnarla, e le ha spento il sorriso.

Cesare Pavese






l'anno del maiale


Sunday, February 11, 2007

BaTTESiMo iN VINo iN VeRiTaS... iL DoPo iNauGuRaZioNe Di uNa MoSTRa

Nooo... TuTTo QueL NeTTaRe a TeRRa!!!

Maya Si aRMa Di SCoPa e RaCCoGLiToRe...

Ma CoSi Ci VuoLe uN SaCCo Di TeMPo PeR aSCiuGaRe TuTTo!!!

Si, FoRSe Ci VuoLe aLTRo...

Ma CoSa?

CHi Ci Può aiuTaRe?

Qui Ci VuoLe L'uoMo CaRTa!!!

eCCo L'uoMo CaRTa iN AZioNe...

Si PRePaRa uNa STRaDa BiaNCa...

PER...

PoTeR CaMMiNaRe sU uN MaRe RoSSo Di MoSTo ViSCeRaLe...

DoVe L'aNiMa aNCHe SeNZa Di Me... CoNTiNueRà aD aNDaRe aVaNTi!!!

aNCoRa STRaDa BiaNCa Di CaRTa...

...

aVaNTi e Poi iNDieTRo...

aNCoRa... aNCoRa...

eD oRa L'oRNaMeNTo FaTTo Di ViNo, CaRTa, aRTe, aMiCiZia...

...

L'uoMo CaRTa iN_CaRTa La PRiMa DoNNa DeLLa SeRaTa... La MiTiCa MaYa!!!

iN_CaRTaaa...

SPeTTaToRi Di uN GRaNDe MoMeNTo...



RoSSo iN ViNo VeRiTaS...
iL GioRNo DeLLa RiNaSCiTa!!!
iL BaTTeSiMo...
Le CoSe aPPeSe
La MeMoRia RiTRoVaTa
studio d'arte il graffiacielo

oMaGGio a Maya LoPeZ MuRo


Poi non è che la vita vada come tu te la immagini. Fa la sua strada. E tu la tua. E non sono la stessa strada. Così, io non è che volevo essere felice, questo no. Volevo salvarmi, ecco: salvarmi. Ma ho capito tardi da che parte bisognava andare: dalla parte dei desideri. Uno si aspetta che siano altre cose a salvare la gente: il dovere, l'onestà, essere buoni, essere giusti. No. Sono i desideri che salvano. Sono l'unica cosa vera. Tu stai con loro, e ti salverai. Però troppo tardi l'ho capito. Se le dai tempo, alla vita, lei si rigira in un modo strano, inesorabile: e tu ti accorgi che a quel punto non puoi desiderare qualcosa senza farti del male. È lì che salta tutto, non c'è verso di scappare, più ti agiti più si ingarbuglia la rete, più ti ribelli più ti ferisci. Non se ne esce. Quando era troppo tardi, io ho iniziato a desiderare. Con tutta la forza che avevo. Mi sono fatto tanto di quel male che tu non te lo puoi nemmeno immaginare.


Perché è così che ti frega, la vita. Ti piglia quando hai ancora l'anima addormentata e ti semina dentro un'immagine, o un odore, o un suono che poi non te lo togli più. E quella lì era la felicità. Lo scopri dopo, quand'è troppo tardi. E già sei, per sempre, un esule: a migliagia di chilomteri da quell'immagine, da quel suono, da quell'odore. Alla deriva.


Uno si costruisce grandi storie, questo è il fatto, e può andare avanti anni a crederci, non importa quanto pazze sono, e inverosimili, se le porta addosso, e basta. Si è anche felici, di cose del genere. Felici. E potrebbero non finire mai. Poi, un giorno, succede che si rompe qualcosa, nel cuore del gran marchingegno fantastico, tac, senza nessuna ragione, si rompe d'improvviso e tu rimani lì, senza capire come mai tutta quella favolosa storia non ce l'hai più addosso, ma davanti, come fosse la follia di un altro, e quell'altro sei tu.

Alessandro Baricco